Quello che sta succedendo in quattro torri di case popolari nel quartiere della Barona a Milano è piuttosto esemplare. Un progetto lunghissimo, nato 10 anni fa, che ora arriva finalmente a compimento: “non è solo socialità, è anche economia di prossimità grazie ai nostri prodotti agricoli”
Per raccontare la bella storia degli orti sospesi sui tetti delle case popolari di Milano e curati dalle sciure che nelle case popolari abitano, occorre partire da lontano. Dieci anni fa. Era la Milano che si avvicinava all’Expo e tra le mille iniziative legate al cibo e all’agricoltura (del resto quello era il tema dell’esposizione) si creò un grande campo agricolo sopra la copertura piatta del Superstudio (famosa location per eventi): un orto, il frumento, il riso e l’inconfondibile sagoma del Terzo Paradiso, l’opera dell’artista Michelangelo Pistoletto, coinvolto in questo progetto che prese il nome di Coltivare la città.